Un agire quotidiano improntato su un modello di vita caratterizzato da un’etica forte, che è confluita in un codice determinato e deterministico.
Ethos, appunto, ovvero comportamento, costume, consuetudine. Un’etimologia chiara, definitiva. Un segmento del sapere e della ricerca filosofica che definisce il nostro agire dal punto di vista qualitativo. Separa il giusto, o moralmente lecito, da ciò che contravviene a ogni forma di buono e corretto. Un codice basato su questi principi, apre a scenari di dibattito che sono alla base della morale, ovvero dell’esistenza, o meno, di principi universali ai quali, le azioni dell’uomo, dovrebbero ispirarsi.
Dunque, come nella società, il codice etico è un insieme di “norme” destinate a mediare e salvaguardare i rapporti dei contraenti, vale a dire, nel nostro caso, di coloro che decidono di entrare nella grande famiglia Vanacore.
In un’era, la nostra, introdotta dal crepuscolo dei cosiddetti “pensieri forti” – ideologie politiche, filosofiche, religiose – un codice etico, rappresenta l’ultimo baluardo nella corretta definizione dei rapporti umani.
DAL CODICE ETICO…ALLA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE
Inteso come l’insieme dei significati che strutturano l’auto-rappresentazione della società moderna, il codice etico, dunque sociale, sfocia in una necessaria richiesta di norme deontologiche, capaci di fissare i limiti e le condizioni della prassi umana in contesti determinati.
Etica e lavoro sono concetti in collisione da oltre due secoli. le posizioni che sottendono a questo epocale scontro sono da ricercarsi nella “critica all’alienazione nel lavoro” e nella “critica dell’alienazione da lavoro”. Nel primo caso, s’innesca uno svuotamento dell’atto professionale legato al lavoro, accompagnato da un successivo processo di alienazione; nel secondo, si denuncia una connotazione alienata di un lavoro non misurato nella sua giusta dimensione e porta in qualche modo a schiacciare lo spirito dell’uomo. Parte del nostro codice è dedicata alla tutela da queste derive.
UN MODELLO IDEALE DI LAVORO
Il modello Vanacore prevede tre fondamenti concreti, basati su una triplice relazione, che va necessariamente soddisfatta:
1. Con il proprio mondo (quotidiano)
2. Con il proprio lavoro, rispetto a tutto ciò che esso prevede
3. Con il mondo (quotidiano) degli altri soggetti, vale a dire i colleghi e i superiori.
Strettamente correlato a un senso heideggeriano, il lavoro, seguendo il nostro codice etico, è autentico solo se viene posto in modo da offrire la motivazione per esprimere la propria personalità in ciò che lo determina.
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