Avete presente il primo assaggio, la salivazione che aumenta insieme alla sensazione di non aver mai provato nulla di così buono?
Il gusto acidulo colpisce al primo morso, cedendo poi il passo alla dolcezza del latte, fondendosi in un sapore così unico da lasciarsi dietro solo una cosa…il desiderio di mangiarne ancora.
Nomen omen… fiore all’occhiello dei Monti Lattari: il Fiordilatte di Agerola!
“QUESTO RAGAZZO QUI È UN PO’ ACIDELLO”
Acidello, ma che nasconde un lato dolce…sì, perché è la sua inconfondibile acidità a renderlo quello che è!
Gli elementi che caratterizzano il Fiordilatte di Agerola sono l’uso di latte vaccino intero e crudo, ma soprattutto il processo di acidificazione che avviene naturalmente nell’arco di circa 12 ore, conferendo quel gusto che è il suo tratto distintivo.
Al momento della filatura, la cagliata viene mescolata con acqua bollente, segue la mozzatura, il raffreddamento in acqua e il gioco è fatto…ma il risultato finale non è affatto uno scherzo!
QUAL È IL TRUCCO DELLA SUA BONTÀ?
Un procedimento per nulla facile, tanta maestria, conformazione del territorio, sono questi gli unici trucchi.
L’acqua che scorre per le pendici dei Monti Lattari non avrà la capacità di trasformarsi in vino, ma di certo contribuisce alla creazione di uno dei prodotti più iconici della nostra terra.
Insomma, il trucco è che non ci sono trucchi!
IL MODO MIGLIORE PER GUSTARLO?
C’è chi risponderà che il modo migliore per gustarlo è in purezza, con un filo d’olio.
Siamo sicuri? Perché la nostra pizza Agerolina –di cui il Fiordilatte è ospite d’onore- non è affatto d’accordo…e non lo sarete neanche voi, dopo averla assaggiata!
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