Oggi iniziamo con una definizione…
Comfort food: cibo consolatorio, gratificante, a cui ciascuna persona attribuisce un valore sentimentale e che evoca spesso e volentieri ricordi d’infanzia.
E adesso, trovate una sola persona che non annoveri il gâteau di patate nella top 3 dei comfort food per eccellenza.
SI SCRIVE GÂTEAU, SI LEGGE CATTÒ
Tu vuò fa o’francese, ma si’nato in Italy.
In effetti il nome deriva dal francese “gâteau”, termine che sta a significare “torta”.
Sapientemente storpiato dal dialetto napoletano, ecco che il cattò di patate vede la luce.
UN MATRIMONIO SACRO TRA DUE CUCINE
Pare che il gâteau di patate sia stato preparato per la prima volta in occasione un banchetto nuziale: nel 1768, per il matrimonio tra l’arciduchessa Maria Carolina d’Asburgo e Ferdinando IV di Borbone, vennero convocati dei cuochi direttamente dalla Francia.
Questi, tra le altre leccornie, proposero agli ospiti un tortino di patate… il resto, signori, è storia.
SI FA PRESTO A DIRE CATTÒ
Quella del gâteau (a noi comunque piace chiamarlo cattò) è la dimostrazione di come un ingrediente povero - le patate - possano dar vita a un piatto degno di presenziare a una tavola regale.
Addirittura, esserne l’ospite d’onore.
La contaminazione con la cultura partenopea, l’aggiunta di ingredienti come provola di Agerola, salame e formaggio, lo hanno reso quello che è adesso.
È una storia di trasformazione, di umile eleganza.
NON SOLO CIBO
Basta un assaggio e in un attimo vi catapulta indietro nel tempo, all’odore nella cucina della nonna.
Una nostalgia che pochissimi piatti sanno evocare.
Ci piace pensare di regalarvi questa sensazione, quando entrate nella nostra bottega e assaggiate il nostro cattò di patate… non è semplicemente cibo: è una carezza per l'anima!
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